La musica è doping???

08.02.2018

In questo nuovo articolo voglio trattare un argomento molto interessante e curioso: la musica durante l'attività sportiva può essere considerata doping? Se si perché?

Partiamo da un dato certo, cioè che nel mondo sportivo a livello agonistico, la musica è considerata a tutti gli effetti doping; se ci pensiamo bene ad oggi non vediamo nessun atleta che durante una gara agonistica ascolta della musica pena la sua squalifica. Come ci dice il New York Time, crea una sorta di dipendenza, distogliendo l'atleta dal vero obbiettivo della gara. 

Tornando indietro di qualche anno, durante la maratona di New York precisamente nel 2007, a tutti i partecipanti fu proibito l'uso di auricolari e riproduttori musicali; la federazione americana di atletica (Usa Track and Field) in un primo momento sostenne che gli atleti che durante la gara ascoltavano musica fossero sensorialmente isolati e rischiavano di tagliare la strada agli altri partecipanti, di non sentire eventuali comunicazioni da parte dello staff, oltre che rappresentare un pericolo a livello stradale...

Andando poi a fondo si scoprì che la vera motivazione per cui la federazione americana di atletica poneva questo divieto era che l'utilizzo di musica durante la gara provocava effetti straordinari sul ritmo, aumentando la qualità della prestazione, migliorando il rendimento e provocando dunque un vantaggio-svantaggio di competizione tra gli atleti che ascoltavano musica e quelli che non la ascoltavano. 

E' altrettanto vero che non tutti gli atleti amano accompagnare i propri allenamenti con della musica; molti, infatti utilizzano come melodia il ritmo del proprio respiro, il quale viene usato come metodo ideale per aumentare la concentrazione sull'esecuzione del singolo movimento. Altri sostengono che il nostro corpo durante una seduta di allenamento comunica con noi, nel senso che ci trasmette dei segnali (di fatica, resistenza, affanno) molto importanti che dobbiamo imparare a captare e trasformare in nostri alleati.

Possiamo comunque sostenere che l'utilizzo della musica produce degli effetti che possiamo riassumere in 5 aspetti:

  1. DISSOCIAZIONE: la musica riesce a ridurre la sensazione di fatica di circa il 10% nelle attività che hanno un'intensità medio-bassa. Mentre nelle attività di alta intensità è stato dimostrato che la percezione della fatica non cambia ma rende comunque più piacevole l'attività stessa;
  2. REGOLAZIONE DELL'ATTIVAZIONE: in base al tipo di musica che stiamo ascoltando riusciamo a percepire sensazioni si rilassamento oppure di attivazione: inoltre il ritmo della musica e anche le parole del suo testo riescono a modificare e condizionare il nostro umore;
  3. ACQUISIZIONE DELLE ABILITA' MOTORIE: la musica riesce a migliorare la coordinazione e i movimenti ritmici. Se osserviamo infatti il movimento umano dal punto di vista biomeccanico richiama aspetti musicali;
  4. RAGGIUNGIMENTO DELLO STATO DI FLOW: la musica è in grado di stimolare ed incentivare il raggiungimento dello stato di flow;
  5. SINCRONIZZAZIONE: tutte le attività cicliche se eseguite a ritmo di musica possono essere protratte nel tempo molto più a lungo. E' stimato infatti un risparmio di circa il 7% del consumo di ossigeno.  

Sono presenti numerosi studi che affermano la teoria secondo il quale vi è una profonda relazione tra suono e performance atletiche: uno di questi, e sicuramente a mio avviso il più curioso, è quello di Masaru Emoto, un saggista e pseudo scienziato giapponese, il quale ha effettuato degli studi sull'acqua, sostenendo che esiterebbe una relazione tra i pensieri umani e i vari stati dell'acqua considerata ad una temperatura convenzionale di -4°C. Egli sostenne nel dettaglio, con l'ausilio di fotografie, che i cristalli dell'acqua sottoposti a differenti tipi di stimoli come suoni (voce o musica) o parole scritte sul contenitore dell'acqua in questione, assumevano forme completamente diverse.

Ora voi vi chiederete: e cosa centra tutto ciò con la musica come doping? Ciò potrebbe essere collegato al fatto che il nostro corpo è composto per il 65%-75% di acqua e di conseguenza l'esposizione a un tipo di musica piuttosto che ad un'altra può causare reazioni emotive diverse di attivazione, rilassamento, euforia ecc.. E' doveroso precisare che le asserzioni fatte da Emoto sono state criticate da molti altri scienziati per l'assenza di controlli sperimanetali e per non aver diffuso sufficienti dettagli del suo approccio con la comunità scientifica.

Tralasciando questo curioso studio di Emoto, mi sembra palese l'influenza della musica nell'attività fisica sia per i suoi effetti positivi che negativi. Personalemente i primi anni in cui mi allenavo la usavo in modo costante e quasi maniacale perchè mi stimolava a dare quel "qualcosa in più" e anche in quei giorni in cui mi sentivo stanco e spossato riuscivo a tirare fuori delle sedute di allenamento di tutto rispetto. In questi ultimi anni invece la uso in modo sporadico perchè in alcuni giorni mi disturba e distrae nell'andare a focalizzarmi sul muscolo target. Sono entrato probabilmente in una fase in cui amo ascoltare come ritmo il mio respiro e il battito del mio cuore riuscendo ad amplificare il collegamento mente-muscolo che in una fase avanzata di allenamento è ciò che fa la differenza.

Per qualsiasi commento o dubbio non esitate a contattarmi

Grazie e buona lettura a tutti.


Gabriele Baù



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